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Peyronet). Uomo politico francese. Durante la Rivoluzione perse il
padre, condannato alla ghigliottina. In seguito, distintosi per la sua
fedeltà alla Monarchia, divenne presidente del Tribunale di prima istanza
di Bordeaux. Nel 1821 sostenne la pubblica accusa contro i cospiratori del 1820,
ottenendo numerose condanne a morte. Nello stesso anno venne eletto deputato e
nominato ministro di Giustizia. Promosse la legge sulla stampa nel 1822 e quella
sul sacrilegio nel 1825. Nel 1828 fu nominato senatore. Nel maggio del 1830
divenne ministro degli Interni e il 25 luglio fu tra i promotori delle
"ordinanze". Dopo la Rivoluzione fu arrestato a Tours e condannato all'ergastolo
nel carcere di Ham. Venne amnistiato nel 1836 (Bordeaux 1778 - Castello di
Montferrand, Gironda 1854).